Sabrina Pieragostini

Una volta c’era un solo tipo di medicina- quella tradizionale, fatta di sintomi, diagnosi e terapia. Poi si sono diffuse quelle alternative, dalle diverse fortune: la antroposofica, l’ayurvedica, l’omeopatica… Ma da qualche tempo a questa parte si parla molto di una nuova tipologia: la medicina quantistica, che sembra fondere insieme corpo e psiche, fisica e metafisica.

A proporla, come valido metodo di cura delle più comuni patologie, non sono i classici guaritori, ma medici che lavorano in ospedali o centri di ricerca di tutto rispetto. Eppure, nonostante la laurea regolarmente conseguita sulla base delle nozioni scientifiche comunemente accettate, hanno poi seguito un percorso che li ha condotti ad una prospettiva differente.

La medicina quantistica, infatti, parte dal presupposto che la malattia sia l’effetto di una distorsione del campo magnetico che regola le reazioni chimiche cellulari nel corpo umano. Conoscere il campo magnetico- caratteristico di ogni singolo individuo- significa sapere quali patologie si possono sviluppare. Inviando le frequenze corrette con appositi macchinari  sarebbe possibile eliminare le distorsioni che le hanno prodotte e ristabilire lo stato di salute.
Ma non solo. Il medico quantistico ritiene di poter curare anche l’anima. Perché- dicono i sostenitori – anche le emozioni presentano frequenze specifiche. Dunque si potrebbe disegnare il quadro psicologico del paziente, scoprirne i problemi, evidenziarne lo stress. E anche in questo caso, questa forma di medicina alternativa sarebbe in grado intervenire per riportare il tutto all’equilibrio iniziale, agendo anche su traumi pregressi. Insomma, una terapia mirata sull’individuo nel suo insieme, come soma e psiche.

È questo l’argomento che verrà dibattuto sabato prossimo a Gariga di Podenzano (Piacenza), nel seminario “La medicina quantistica nella visione olistica dell’Uomo”, promosso da Spazio Tesla con il patrocinio della Asl locale. A discutere di DNA, coscienza, quanti di salute e via di questo passo saranno pediatri, psichiatri, endocrinologi e fisici in una giornata intera di confronto con il pubblico.
Tra i relatori, anche Bruno Renzi- responsabile del centro di Medicina Psicosomatica e Funzionale Integrata presso l’Ospedale Sacco di Milano- che affronterà tematiche complesse come la teoria del Campo Unificato e la teoria Olografica del cervello, la neuropsicofisica e i campi morfogenetici. Concetti apparentemente astrusi che secondo il dottor Renzi hanno invece una ricaduta diretta nella vita e nel benessere di ogni essere umano.

“La griglia di lettura è la fisica quantistica, che permette di iniziare a costruire un ponte fra mente e cervello e di comprendere alcuni validi contributi provenienti dai principi di base delle medicine non convenzionali”, spiega lo psichiatra. “Inoltre, permette una progressiva unificazione tra la dimensione mistica, filosofica e scientifica.” Al centro di tutto, la coscienza, intesa come matrice primordiale.
“Tutte le componenti dell’essere umano- da quelle percepibili dai nostri sensi a quelle meno note come anima e psiche- dialogano a livello sottile, quantico, e tra loro c’è un continuo scambio di energia ed informazioni che fa sì che l’uomo, se sta bene, rimanga in uno stato armonico”, aggiunge Marco Umberto Verzella, anche lui relatore al seminario. “Il nostro DNA è come un ponte di collegamento geometrico con il resto dell’Universo, la conferma arriva dalla fisica Iperdimensionale.” Per capirne di più,  appuntamento sabato prossimo al Centro Congressi Galileo di Gariga.

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